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Giacimenti di diamanti

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Miniera di Kimberli

La storia dei giacimenti diamantiferi ha inizio in India. Questa nazione, la cui attività estrattiva è stata nazionalizzata nel 1956, ha fornito molte gemme famose fin dal 1430, anno in cui risale l’apertura della miniera Visapur. I diamanti indiani sono stati rinvenuti in arenarie, conglomerati e terreni alluvionali: trattasi pertanto di giacimenti di origine secondaria. Dal punto di vista storico, il Brasile è la seconda nazione nella quale sono state estratte grandi quantità di diamanti. Le miniere brasiliane scoperte verso il 1725, sono per lo più anch’esse alluvionali. La maggior parte dei cristalli rinvenuti sono di piccole dimensioni, ma occasionalmente sono state trovate gemme molto belle e di elevata caratura. I centri minerari brasiliani di maggior interesse si trovano nel Mato Grosso, a Bahia e nel Minas Gerais.

I centri estrattivi indiani e brasiliani sono stati i soli a soddisfare le esigenze mondiali di diamanti fino a circa il 1870. a partire da questa data, con l’individuazione di importanti giacimenti, si affaccia sulla scena mondiale l’Africa del Sud, che raggiungerà ben presto una posizione di primo piano nell’attività estrattiva per quantità e qualità di produzione. Da una prima attività concentrata in giacimenti tipicamente alluvionali, localizzati in vallate fluviali e lungo i litorali, si è passati alla scoperta dell’imbuto diamantifero di Kimberly, (vedi foto in alto) vera e propria miniera a celo aperto di forma quasi circolare. Gli imbuti diamantiferi sono dei camini vulcanici spenti formati da una roccia tipica detta KIMBERLITE. Questa è costituita da una breccia serpentinosa, talvolta tufacea, con associata calcite secondaria. In presenza di queste rocce e quindi in giacimenti primari, si trovano i diamanti. Nella superficie del camino vulcanico la Kimberlite assume una colorazione giallastra dovuta alla limonitizzazione del ferro contenuto nei minerali della roccia. Man mano che si scende in profondità la limonitizzazione tende a sparire e la Kimberlite presenta il suo caratteristico colore blu-verdastro. Anche l’Italia merita una menzione speciale nell’ambito diamantifero grazie al veneziano Vincenzo Peruzzi, creatore nel 1680 del taglio rotondo a brillante (con 58 faccette, 57 più l’apice) perfezionando il taglio Mazzarino (dal nome del cardinale) a 32 faccette.